
Trasferta a Roma del sindaco di Avola, Cannata: “vogliamo norme capaci di cogliere le opportunità del Pnrr al pari degli altri Comuni d’Italia
Il sindaco di Avola e vicepresidente Anci Sicilia, Luca Cannata, interviene così sulla manifestazione organizzata per ieri nella Capitale dai sindaci che si sono riuniti per denunciare le gravi criticità finanziarie e organizzative in cui da tempo versano gli enti locali della Sicilia
“Siamo stati a Roma perché non potevamo attendere oltre. A Roma perché il Governo nazionale tende a dimenticare che noi sindaci siamo in prima linea ad affrontare ogni emergenza. E ultimamente sono parecchie. A Roma perché se non saremo ascoltati, le amministrazioni pubbliche locali avranno poca vita davanti e dovranno ribaltare tutti i problemi sulla cittadinanza”. Il sindaco di Avola e vicepresidente Anci Sicilia, Luca Cannata, interviene così sulla manifestazione organizzata per ieri nella Capitale dai sindaci che si sono riuniti per denunciare le gravi criticità finanziarie e organizzative in cui da tempo versano gli enti locali della Sicilia.
I primi cittadini, fascia tricolore al petto, chiedono al Governo provvedimenti urgenti di carattere normativo e finanziario, considerando che solo 152 Comuni su 391 hanno approvato il bilancio di previsione 2021/2023 e appena 74 sono riusciti ad approvare il consuntivo 2020. Sono 100, inoltre, i Comuni in dissesto o sotto Piano di riequilibrio. “Usciamo da anni di blocco imposto delle assunzioni e da una quota 100 che ha svuotato le piante organiche – aggiunge Cannata – mancano ad oggi 15 mila unità circa tra cui 4 mila fra dirigenti e funzionari. Non riusciamo più a garantire servizi di qualità in questo modo e non sappiamo come potremo sfruttare in maniera efficace tutto il lavoro di programmazione comunitaria e del Pnrr”.
I sindaci chiedono quindi l’abbattimento del 50% degli accantonamenti del Fondo crediti di dubbia esigibilità, l’assunzione di figure professionali in deroga alle disposizioni, il ristoro per i mancati incassi dei crediti causati dalle inefficienze di Riscossione Sicilia. A queste richieste di aggiungono altre specifiche per la Sicilia, cominciando con l’affrontare le criticità degli enti (vedi stabilizzazione personale in comuni in dissesto) e spostamento dei termini di approvazione del bilancio al 30 novembre. “Noi vogliamo uscire da questa è emergenza economica e sanitaria nel minor tempo possibile e nel migliore dei modi – conclude – ma abbiamo bisogno di essere ascoltati e desideriamo che si prendano iniziative in grado di metterci nelle condizioni di poter operare per il bene della cittadinanza”.
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